Chi cerca lavoro in Italia?
E se c'è tanta disoccupazione, perché le aziende non trovano collaboratori?
In Italia ci sono circa 16 milioni di persone in età lavorativa senza occupazione.
Tranquilli, la gran parte di queste non cerca e non vuole lavorare.
La restante parte invece deve farci preoccupare un po’ di più, perché si tratta di circa 5 milioni di persone che possiamo suddividere in 3 gruppi:
esperti, che già hanno lavorato in precedenza
inesperti, che non hanno mai lavorato
scoraggiati, vorrebbero ma non cercano neanche più
Dall'altra parte ci sono le aziende che avrebbero bisogno di assumere - si parla di una richiesta di oltre 2 milioni di posti di lavoro - ma non trovano le giuste competenze sul mercato del lavoro.
Perché c'è questo mismatch tra domanda e offerta, che rallenta la ripresa economica italiana?
I motivi sono tanti e ognuno probabilmente “legge” il fenomeno in base al proprio punto di vista: imprenditore, professionista, dipendente, studente, disoccupato.
Ma la domanda fondamentale è un'altra:
è possibile nel breve periodo far incontrare la domanda e l'offerta di lavoro?
Su questo sono abbastanza netto: NO! Nell'immediato non è possibile.
Ma non dobbiamo arrenderci. Oggi infatti possiamo creare le condizioni affinché in 3/5 anni questo dislivello possa essere attenuato, in modo tale che il sistema-paese possa affrontare con vigore la transizione ambientale e digitale in corso.
Nel concreto:
lavorando sulle digital soft skill e le competenze trasversali: i ragazzi/studenti devono sapere che ogni 5 anni cambieranno lavoro e dovranno imparare, anche ex novo, continuamente nuove cose
rendendo più flessibile l'entrata e l'uscita dal mondo del lavoro: no, non è precariato e sarebbe una misura che andrebbe a favore dei lavoratori
detassando il lavoro "utile e sostenibile" (non è possibile che un'azienda che impatta 0 sull'ambiente investendo nella ricerca, paghi le stesse tasse di un'industria che fonde a carbone)
Di queste cose ne parlerò venerdì prossimo all'Università di Salerno in un tavolo tecnico con 13 università e svariati istituti superiori. La volontà e la determinazione ci sono!