L'etimologia della parola "fare" risale al latino facĕre, che significa "compiere, realizzare, produrre", e deriva dalla radice indoeuropea "dhe-", che esprime l'idea di "porre, creare, mettere in atto". È inoltre collegata alla radice sanscrita "dha-" ("fare") e al greco antico φύω (phýō), che significa "produrre, generare".
Venerdì scorso è iniziato Fare Digitale e posso dirlo con certezza: non è solo un percorso di formazione, ma un’esperienza vera. Niente teoria fine a sé stessa, nessuna chiacchiera da convegno. Abbiamo lavorato, sperimentato, provato a costruire un framework di trasformazione digitale che funzioni davvero. Per le imprese, per il territorio, per le persone.
Quante volte sentiamo parlare di trasformazione digitale e pensiamo subito a software, automazioni, intelligenza artificiale?
Tutto giusto, per carità. Ma la verità è che il digitale è prima di tutto un cambio di mentalità. È smettere di lavorare come si faceva dieci anni fa e iniziare a guardare al futuro con occhi nuovi. È collaborazione, metodo, strategia. Ed è proprio questo che proviamo a fare con Fare Digitale.
Non una serie di lezioni frontali, non grandi concetti fumosi. Qui si mette subito mano agli strumenti, ai processi, alle idee. Sei incontri mensili, fruibili anche singolarmente, dove ogni partecipante può trovare la propria strada per portare il digitale nella propria realtà, senza perdere tempo e senza perdersi in teoria astratta.
Digitale & Territorio.


Molte piccole differenze fanno una grande differenza.
Ho anche avuto la fortuna di condividere questa esperienza con il dottor Giuseppe Pagano dell’azienda San Salvatore. Un imprenditore vero, uno di quelli che ha capito che innovazione non vuol dire snaturare, ma valorizzare. Ha raccontato di come il digitale gli abbia permesso di far crescere la sua azienda, restando sempre legato al territorio e alle tradizioni.
E il suo racconto è stato illuminante: perché dimostra che il digitale, se usato bene, non allontana, ma avvicina.
Pagano ha condiviso alcuni principi chiave della sua esperienza imprenditoriale:
Scegliere sempre i migliori: ha trovato il migliore enologo italiano per il suo vino, dimostrando come il successo nasca anche dal circondarsi di persone straordinarie.
Essere in beta permanente: il miglioramento continuo è essenziale. Ogni decisione è un passo avanti, mai un punto di arrivo.
Curare i dettagli: nulla è lasciato al caso, dalla qualità del prodotto alla presentazione.
Ibridare competenze: ha applicato al vino le logiche del settore alberghiero, creando un’esperienza di lusso e unicità.
Bellezza e bontà insieme: l’attenzione all’estetica e alla qualità etica è un valore imprescindibile.
Analizzare i problemi a fondo: applica inconsapevolmente metodi come il diagramma di Ishikawa e il metodo dei 5 Whys per comprendere le cause profonde delle criticità.
Ascoltare e imparare sempre: il suo successo è dovuto anche alla capacità di ascoltare e adattarsi, cogliendo il meglio dalle esperienze altrui.
Una comunità di innovatori.
Questa prima giornata di Fare Digitale ha dimostrato come la trasformazione digitale non sia solo questione di tecnologia, ma di persone, di strategie, di collaborazione. Già dal primo incontro si è formata una comunità ibrida composta da esperti di comunicazione digitale, imprenditori e professionisti: persone diverse per esperienza e competenze, ma unite dalla volontà di comprendere e affrontare le sfide dell’innovazione con uno sguardo pragmatico e visionario.
Non sarei qui a raccontarlo senza il supporto di tante persone che rendono questo percorso possibile.
Un grazie speciale a Alex ॐ Giordano, sempre fonte di ispirazione; a Martina Nicolino, presidente e cuore pulsante di Fare Digitale; a Michele Aponte, Giuseppe Noschese, Mara Normando, Dario Russo, Luigi Ferrara, Giovanni Salvatore e tutto lo staff di PIDMed.
Il programma dei prossimi incontri
Il percorso Fare Digitale proseguirà con una serie di appuntamenti imperdibili:
6 marzo – Strategia digitale e roadmap per l’innovazione, con Giuseppe Noschese e Federica Vassallo (Cilento Food Boutique).
3 aprile – Gestione dei dati e data-driven decision making, con Michele Aponte e Annalisa Verdecchia (Memo Design).
8 maggio – Modelli di business nell’era digitale, con Dario Russo e Pietro D’Elia (I Segreti di Diano).
5 giugno – Comunicazione e marketing digitale, con Mara Normando e Piero Robertiello (Mulino Urbano).
26 giugno – Intelligenza artificiale e automazione, con Luigi Ferrara e Giuseppe Vassallo (Dialectika).
Ogni modulo offrirà un’occasione unica per approfondire i temi della trasformazione digitale con esperti del settore e imprenditori che stanno vivendo questo cambiamento in prima persona.
Il digitale è una scelta. E scegliere di cambiare significa iniziare a muovere il primo passo. Se vuoi capire meglio come portare innovazione nella tua azienda, Fare Digitale è il posto giusto.