La dittatura degli schermi
Il digitale ci regala tante cose, indubbiamente, ma ci ha tolto gli abbracci.
In un'epoca dominata dalla tecnologia, la nostra percezione della realtà è sempre più filtrata attraverso gli schermi dei dispositivi. Un fenomeno che si manifesta oramai ovunque e che si amplifica nei luoghi di cultura e intrattenimento, durante i concerti e gli incontri sportivi, dove le persone sembrano più interessate a catturare l'istante - equivocando il Pánta rheî di Eraclito - con i loro smartphone che vivere l'esperienza stessa.
La necessità di documentare ogni momento e condividerlo sui social media è diventata una priorità per molti. Questo comportamento solleva interrogativi sulla nostra dipendenza dalla riprova sociale digitale.
Al Louvre, ad esempio, la Gioconda viene spesso osservata più attraverso il display di un telefono che direttamente, riducendo un'opera d'arte inestimabile a mero sfondo per selfie.
L'uso eccessivo degli schermi durante eventi significativi può alterare la nostra percezione e memoria di tali esperienze. Invece di ricordare l'emozione di un concerto o i dettagli di un dipinto famoso, la nostra memoria conserva un'immagine sfocata, filtrata da uno schermo. Questo fenomeno evidenzia una crescente disconnessione dalla realtà.
Dietro a questo comportamento ci sono motivazioni psicologiche complesse, come la "fear of missing out" (FOMO), il bisogno di riconoscimento sociale o una dipendenza patologica dalla tecnologia. Questi fattori contribuiscono a una crescente difficoltà nel vivere il momento presente senza la mediazione di uno schermo.
Le implicazioni a lungo termine di questa tendenza devono farci pensare e forse anche preoccupare.
Le nuove generazioni (e non solo) potrebbero subire una diminuzione della capacità di godere delle esperienze dirette e avere un impatto negativo sulla salute mentale, riducendo la capacità di connettersi sensorialmente con il mondo che ci circonda.
Per contrastare questa tendenza, è essenziale promuovere una maggiore consapevolezza sull'uso dei dispositivi - in Fare Digitale proviamo a fare esattamente questo - bisognai incoraggiare le persone a staccarsi dagli schermi e a riscoprire il piacere delle esperienze non mediate, valorizzando il momento presente.
Un esempio che ci mostra perfettamente questa tendenza è stato il Capodanno a Parigi: un milione di persone si è radunato sugli Champs Elysées per salutare l'anno nuovo, ma la maggior parte di loro ha vissuto l'attesa e lo spettacolo pirotecnico attraverso lo schermo del proprio smartphone.
Un video diventato virale mostra migliaia di smartphone alzati e poche persone che si godono lo spettacolo “dal vivo”. I commenti sotto il video spaziano dal disprezzo per l'incapacità di vivere il momento, definendolo "patetico" e "Zombieland", a chi lo considera un "normale segno dei tempi", un nuovo modo di vivere il momento grazie ai mezzi tecnologici.
La dittatura degli schermi è una sfida del nostro tempo. Riconoscere e affrontare la nostra dipendenza dalla tecnologia è il primo passo per riconnetterci con la realtà e riscoprire la ricchezza delle esperienze autentiche.