Immaginare e realizzare la trasformazione digitale senza porci come obiettivi primari la sostenibilità ambientale e la rigenerazione urbana è un errore storico che non possiamo fare.
Semplicemente perché non ce lo possiamo più permettere.
Lo scopo ultimo non può essere che quello di contribuire a creare una società più ricca economicamente e culturalmente, felice, giusta, sostenibile.
Oggi invece siamo inondati da autoreferenzialità in un sistema che crea meri strumenti commerciali (quanti fuffaroli in giro), finanziari (tra cripto e bitcoin quanta speculazione in giro) e politici (quanta approssimazione in giro). Non si contano le app, i portali e le campagne web realizzate e che avremmo potuto tranquillamente evitarci in questi anni. E all’opposto tutte le cose che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto per aiutare nel quotidiano le persone a vivere meglio.
Parliamo sempre di digitale come opportunità, sarebbe meglio focalizzarci sugli sprechi e le occasioni mancate.
Non dico che siamo alla resa dei conti, ma quasi. Dobbiamo impegnarci a realizzare un nuovo Umanesimo digitale, che metta prepotentemente le persone - e non il profitto e/o il consenso - al centro del progresso tecnologico.
I tempi sono maturi per distinguere tra ciò che serve e ci migliora la vita, da ciò che è inutile o ancor peggio tossico per noi stessi e l'ambiente in cui viviamo.