Sai riconoscere un account Fake?
Non sottovalutare il pericolo, non sopravvalutare le tue capacità.
Negli ultimi tempi - causa pandemia prima, guerra in Ucraina dopo e ora in campagna elettorale - i social network sono strabordanti di profili fake, cioè account fasulli creati e usati da utenti reali oppure dei bot programmati per compiere azioni simili a quelle di un essere umano.
In questa sede voglio parlarvi e mettervi in guardia dalla prima categoria di fake: persone che creano account fake o una rete di account fake collegati tra loro per disinformare, diffondere notizie fuorvianti, influenzare scelte politiche (elezioni) e sanitarie (pensiamo ai vaccini).
Orientare l’opinione pubblica.
In molti pensaranno di essere immuni a tale fenomeno, ma quando il sistema è ben organizzato, chiunque di noi può essere facilmente influenzato da un mix di elementi che si autoalimentano tra loro quali bias cognitivi, bolle informative e algoritmi poco etici. Insomma senza nemmeno accorgercene spesso siamo travolti da un ecosistema informativo che non ci permette di vedere lucidamente i fatti e in qualche modo ci condiziona. E se questo capita a chi ha esperienza digitale e competenze radicate, chi invece non è del settore è una facile preda delle menti che vivono dietro gli account fake.
Proprio per questi motivi è fondamentale riconoscere se abbiamo a che fare con una persona reale, che ha le sue idee che cerca di portare avanti in maniera “fisiologica” o un profilo fake creato per manipolare i pensieri degli altri in forma “patologica” come un virus che altera l’organismo social.
Ecco alcuni suggerimenti molto semplici per riconoscere un profilo fake:
ha un nome poco credibile: prendiamo il simpaticissimo Lamadonna007 che tra una bestemmia e la foto di un lama è evidentemente un profilo fake
il profilo ha poche informazioni confusionarie: di seguito vediamo un account praticamente vuoto, senza informazioni, creato da pochissimo con un nome utente OronzoCastiga che non rispecchia il nome Fabio (per non parlare della foto profilo che ritrae un combattente ceceno filoputiniano)
il profilo ha pochi amici / follower
il profilo ha molti amici ma sono tutti simili tra loro (cioè hanno caratteristiche
i post pubblicati sono sempre della stessa linea comunicativa: tutti no vax, tutti pro Putin, tutti legati a un determinato partito politico
la foto profilo non è reale oppure non vi convince: per verificare basta andare sul profilo, scaricare sul pc l’immagine, andare su Google Immagini, caricare la foto e vedere cosa esce fuori. Se come nel caso in esempio vi esce la foto di Kadirov allora si tratta di un profilo fake
In conclusione la quantità di profili falsi, che rappresentano il principale veicolo di fakenews e hate speech, è un problema bello grande. Lo abbiamo visto durante la pandemia quando in molti sono arrivati al punto da accreditare tesi e notizie totalmente infondate.
Il virus della disinformazione social, in un ecosistema con pochi anticorpi etici e scarse competenze digitali, si propaga ad una velocità inarrestabile. Le campagne di disinformazione, odio e propaganda sono all’ordine del giorno e tutto il sistema informativo è finito in un perverso circolo vizioso da cui è difficile se non impossibile tirarsi fuori.
L’unico strumento che abbiamo è la capacità di comprendere, capire e elaborare lucidamente gli input che provengono dall’immenso oceano sociale in cui siamo immersi.